La meditazione è una pratica di consapevolezza che permette di acquisire un maggiore controllo della mente, che in questo modo tende a vagare meno, riduce il suo “chiacchiericcio” e, calmandosi, permette di affrontare la vita con maggiore lucidità.
Questo stato di consapevolezza può essere ottenuto indirizzando intenzionalmente la nostra attenzione verso un determinato oggetto, ad esempio ascoltando il respiro.
Ma cos’è la meditazione e, in particolare, la Mindfulness?
Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare appassionato di discipline orientali, uno dei pionieri dei metodi di meditazione applicati in ambito scientifico, da questa definizione:
“Mindfulness significa prestare attenzione con intenzione al momento presente e in modo non giudicante”.
Uno studio di Harvard (2010), apparso su Science, prova che “Una mente distratta è una mente infelice”, ma, questa prova scientifica, in realtà, è una intuizione che risale a 2.500 anni fa. Quando, secondo la tradizione buddhista, il Buddha, seduto a gambe incrociate sotto un albero, smise di soffrire per i mali del mondo comprendendo l’importanza di stare nel “qui ed ora”.
Il Buddha si liberò dell’innata tendenza della mente a viaggiare altrove, preoccupandosi di ciò che non c’è.
Oggi i protocolli di trattamento psicologico basati sulla Mindfulness sono stati validati per il trattamento di disturbi come ansia e depressione. La Mindfulness non è una tecnica di rilassamento, ma una piena assunzione di consapevolezza e responsabilità che, esercitando l’attenzione, allena a stare nella realtà per quello che è.
Le sperimentazioni condotte sui pazienti ansiosi dimostrano che aumentare l’attenzione sul momento presente permette di riconoscere l’insorgere dei pensieri negativi che, se lasciati “moltiplicare”, liberi di vagare, contribuiscono al malessere emotivo. Osservando tali contenuti, accogliendoli senza alimentarli, si diventerebbe più consapevoli e quindi meno “in balia” di stati emozionali e pensieri negativi.
È importante sottolineare che i benefici della meditazione non si ottengono senza una pratica costante e che, dal momento che non richiedono attrezzature particolari, non significa che siano semplici o che vadano bene per tutti in assoluto.
Il rischio è confondere le persone promettendo “soluzioni facili”, nutrendo le aspettative di chi si trova in stato di bisogno e alimentando così la crescita di un settore, quello del “benessere”, che è diventato in tutto il mondo un business miliardario.
MEDITAZIONE SUL RESPIRO
Per iniziare…
Se sei disposto a conoscerti un po’ di più, guarda il video ed immergiti nella meditazione.
Ricordo che esiste la possibilità di incontrare difficoltà durante la pratica, dal mal di schiena fino all’insorgenza di pensieri ed emozioni disturbanti; spesso, sono resistenze della mente che non ama i cambiamenti.
La pratica è un “cammino coraggioso” la cui conoscenza non può prescindere dall’esperienza pratica e soggettiva di ciascuno, per cui se incontri delle difficoltà ricordati che è normale e prima di mollare ti consiglio di provare, provare e riprovare!
Può essere utile, al termine della pratica, prendere brevemente nota delle sensazioni emerse durante l’esperienza. Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivimi 😉. Se ti è stato utile commenta e condividi sui social e tagga un’amica/o a cui può interessare!
Buona meditazione!
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