A chi non è capitato di recarsi al supermercato con una lista e di tornare a casa con più prodotti di quanti ne avessimo previsti? A tutti e più di una volta.
Gli esperti del marketing riescono a influenzare le scelte dei consumatori ricorrendo a varie tecniche per farci spendere di più e questo anche grazie alle recenti scoperte in campo neurologico e tecnologico (tra tutte i macchinari di Eye-tracking, capaci di stabilire con precisione dove si posa il nostro sguardo).
Si tratta di piccoli dettagli che le nostre menti razionali trascurano, ma che non sfuggono al nostro inconscio.
Ve ne elenco alcune:
1 La disposizione dei prodotti all’interno del supermercato
Frutta e verdura sono quasi sempre posizionati all’ingresso del punto vendita per creare l’immagine di un ambiente fresco e salutare.
Al contrario, i prodotti di prima necessità, come pane o latte, sono ubicati verso la fine del supermercato in modo che i clienti sono costretti a percorrere tutta la superficie commerciale, imbattendosi nella tentazione di acquistare altri prodotti.
I prodotti più cari sono messi all’altezza della vista degli adulti.
I cereali, i giocattoli, i dolci sono messi all’altezza dell’occhio dei bambini.
Alle casse sono posizionate piccole cose non sempre necessarie (cioccolato, caramelle, gel disinfettante per le mani, preservativi eccetera): l’acquisto impulsivo finale è una grande risorsa per i produttori; l’idea sottostante è, che il cliente, stanco di prendere decisioni su cosa comprare, si rilassi e decida di “premiarsi” ad esempio, con dei cioccolatini.
- La presenza del numero nove nel prezzo
La gran parte dei prezzi termina con il numero nove. Questo perché si tende a guardare solo la prima cifra, e non si contano i centesimi. Pertanto, tutti noi percepiamo inconsciamente che un articolo con un prezzo di 9,90 euro costa 9 euro, quando in realtà costa circa 10 euro. In questo modo il cliente spende di più.
- Le carte sconto e programmi fedeltà
Le carte sconto e i programmi fedeltà permettono al supermercato di risparmiare: questo perché la carta sconto ti lega a un determinato supermercato (si tende ad andare al supermercato in cui è stato attivato il programma fedeltà, si chiama così mica a caso?!); “monitora” sui tuoi acquisti in quanto fornisce informazioni sulle tue abitudini di acquisto; sa tutto sulle tue spese e ha possibilità di influenzarle, questo è il motivo per cui riceviamo offerte personalizzate; spinge a spendere di più (molti supermercati “regalano i punti” per ogni euro speso nella loro catena, in questo modo, i clienti, senza accorgersene sono spinti ad acquistare di più per accumulare punti e ricevere “quel determinato regalo”).
- Il 3×2
Il 3×2 corrisponde ad uno sconto del 33% ma la mente del consumatore lo interpreta come “ne prendo 3, 2 li pago e 1 è in regalo”. Il concetto di regalo è ovviamente più attraente del 33% di sconto. Non vi pare?
- La musica di sottofondo
Negli ultimi tempi possiamo ascoltare musica in quasi tutti i negozi e supermercati. Non è un caso: è stato dimostrato che il ritmo lento di alcuni generi musicali incoraggia a spendere di più. Di solito vengono selezionate appositamente le composizioni con un ritmo molto più lento della frequenza cardiaca media perché questo fa sì che le persone rallentino, restino più a lungo davanti agli scaffali, trascorrano più tempo nel punto vendita e, di conseguenza, spendano di più.
Queste sono alcune delle strategie di vendita usate dalla grande distribuzione per incrementare i propri fatturati.
Probabilmente la conoscenza di queste tecniche non sarà sufficiente per difendersi dal marketing ma può aiutare il consumatore in una spesa più consapevole evitando acquisti inutili sia per la nostra salute sia per il nostro portafoglio.
E voi? Quali strategie applicate per non cadere nelle trappole del marketing?